ECCO A VOI UN REPORT DELLA SERATA DI MIMESI PRESSO IL CENTRO TEBE, GIOVEDI’ 11 SETTEMBRE 2025:
TRACCIA DEGLI ARGOMENTI TRATTATI:
- il ruolo del Padre;
- la Rabbia all’interno del nucleo familiare;
- il rapporto Uomo e Donna;
- ogni elemento del nucleo familiare deve seguire il proprio Destino, il proprio Ruolo o prestare fede ad una gerarchia?
Salve a tutti, giovedì 11 settembre abbiamo riaperto le porte alle nostre serate di mimesi dopo la pausa estiva. Ad ogni nostro incontro, ne approfittiamo non solo per mettere in scena le mimesi dei richiedenti, ma anche per affrontare argomenti, utili per tutti, sulle varie dinamiche familiari nella vita quotidiana.
Questo giovedì, dopo una mimesi sul rapporto tra un padre e suo figlio maschio, abbiamo colto l’occasione per riflettere sulla figura e il ruolo del Padre in base a ciò che emerge nelle mimesi.
Nella mia esperienza, sia come medico e sia come costellatore, ho compreso che è fondamentale, all’interno dei nuclei familiari, saper mettere in luce e rispettare i ruoli e il destino di ogni componente. La bravura del terapeuta è cercare di rimanere il più possibile senza aspettative, senza giudizio e soprattutto senza regole. Nel momento in cui, come terapeuti, applichiamo delle regole o delle aspettative alla mimesi che sta emergendo, la blocchiamo in ogni sua possibilità di evoluzione.
Partendo da questo presupposto abbiamo, per mezzo di esercizi, messo in scena il movimento spontaneo tra la figura del padre e della madre e dei figli. Tutti noi sappiamo che ogni generazione eredita inevitabilmente il piano emotivo delle generazioni precedenti: invidie, rabbie, paure, sensi di colpa, violenze … dunque abbiamo messo in scena anche l’elemento di disturbo emotivo o segreto di famiglia. Il nostro intento era verificare chi, più di tutti, si sarebbe fatto carico di tale peso: i figli? il padre? la madre? Quando si lavoro a livello spirituale, appaiono movimenti completamente differenti rispetto all’apparente morale ed etica che ci viene insegnata. Nel piano energetico puro non esistono più carnefici e vittime; ogni elemento assume un proprio ruolo e ha una sua propria dignità di esistere; se non applichiamo aspettative ma anzi aspettiamo che il tutto emerga senza regole, emerge sempre ciò che era prima dell’evento traumatico, tutto appare come ordinato e sensato, quasi ineluttabile; tutti i personaggi appaiono giusti nel loro ruolo di esistere, così come sono. In questo esercizio è apparsa la forza YANG del maschio padre, che si sacrifica per i figli e la compagna.
Nelle mimesi dunque compare il movimento spirituale (per dirlo con le parole di Hellinger) o energetico del campo di forma del nucleo familiare, non compare il movimento oggettivo materiale tra gli elementi.
Su richiesta abbiamo provato inoltre a mettere in scena la violenza sessuale. Mettiamo in scena il padre, la madre, i figli e la violenza. La violenza guarda i figli e avanza, il padre si colloca come scudo tra i figli e la violenza, difende il territorio e la prole; la madre si allontana; avviene il contatto tra la violenza e il padre, si abbracciano e il padre cade al suolo. Questo movimento l’ho visto più volte alle giornate di lavoro con Hellinger, e più volte è comparsa nelle mie mimesi. E’ una danza che si instaura tra il padre e la violenza, la quale violenza può derivare sia dalla famiglia paterna e sia dalla famiglia materna, in ogni caso essa viene “raccolta” dal padre, ossia il parte assorbe il ruolo della violenza e la fa propria. La violenza sessuale in realtà rappresenta già una vittima che chiede vendetta, sangue chiede sangue, qualcuno deve pagare e ripercorrere quella strada; chi lo fa, lo fa per tutti.
Più volte ho provato, durante i vari moduli della scuola, a far dire ai figli coinvolti guardando la violenza: “scusa, ora finalmente vedo la tua sofferenza, fai ciò per cui sei venuto”. Questa frase ha un impatto fortissimo e ferma la violenza, spesso essa cade a terra o arretra, quasi come avesse ottenuto ciò che voleva: essere vista e rispettata nel suo dolore. La figura del padre diventa colui che si assume il ruolo di “irretito”, pagando lui e liberando gli altri elementi dal terribile ruolo; se il padre viene onorato nel suo sacrificio viene interrotta la coercizione al ripetersi delle violenze. In questo caso la madre non ha ruolo, come detto si allontana; spesso questo movimento manifesta che forse già la madre aveva subito la stessa violenza e dunque, ci troviamo davanti ad una catena di misfatti.
Le mimesi, ho compreso nel tempo, mettono in luce il piano del campo psichico che ci guida dall’alto, non riproducono banalmente ciò che è avvenuto, riproducono il piano emotivo che guida il sistema, quello che Hellinger nei suoi libri chiama coscienza spirituale. All’interno di tale campo o coscienza allargata, tutto diventa giusto così come appare, tutto entra nella filogenesi del gruppo a cui apparteniamo, senza tempo.