Nella mia esperienza di medico ho preso atto che, soprattutto nelle patologie croniche di qualunque natura, psichiche od organiche, attuare una terapia medica e/o chirurgica associata ad una tecnica simil costellazioni familiari, mimesi o gioco dei ruoli in gruppo, amplifica nettamente la prognosi del quadro clinico e modifica il processo evolutivo di dette patologie.
Tutti noi conteniamo una struttura genetica, che in parte ci predispone verso processi comportamentali o metabolici più o meno vincolanti. Tale processo viene decodificato col termine di “predisposizione genetica”. Dall’avvento della decodificazione del nostro patrimonio genetico umano (DNA) avvenuto nel 2.000, oggi sappiamo che esiste un altro processo che viene decodificato col termine “epigenetica”. Tale processo determina e facilita l’attivazione o la non attivazione di determinati settori del nostro DNA e viene influenzato dall’ambiente e dal nostro stile di vita oggettivo ed emotivo. Qui è dove tali tecniche di gruppo possono intervenire, ossia modificando o facilitando l’attivazione o no di parte del nostro DNA, e quindi possono variare la nostra predisposizione verso determinate patologie organiche o comportamentali.
L’epigenetica oggi viene anche descritta, da molti autori, e anche da me in base alla mia esperienza, come il nostro patrimonio emotivo ereditato dai nostri Antenati. È un sotterfugio di Madre Natura per aiutarci a non perdere le esperienze vissute e poterle donare in eredità ai nostri discendenti. Con la genetica ereditiamo una predisposizione organica, con l’epigenetica ereditiamo una predisposizione emotiva comportamentale.
Le mimesi o costellazioni familiari in gruppo, creano un campo morfico, all’interno del quale noi possiamo, come entrassimo in una finestra spazio temporale, vedere, percepire, elaborare emotivamente un qualcosa che è dentro di noi, che fa parte della nostra epigenetica, che abbiamo ereditato amorevolmente dai nostri Antenati.
Tutto ciò che avviene in natura è sempre una richiesta di “voglia di vivere” e di richiesta di “attenzione”.