Dalla CONFERENZA a CUORGNÉ del 5 aprile 2024
A cura di Andrea Penna – Medico Chirurgo
Salve a tutti ieri a Cuorgné, presso la sede del centro “Sentieri di Stelle”, abbiamo affrontato, e ragionato insieme al pubblico, due argomenti particolari che purtroppo, da dopo il covid, si son slatentizzati in molte persone: l’ansia e la depressione.
Nella conferenza ho provato a descrivere tali sintomi, non solo come fenomeni comportamentali, ma analizzarli il più possibile nella loro origine e come poterli affrontare. Come mezzo diagnostico interpretativo, in questi ultimi anni stanno facendo la parte del leone le costellazioni familiari sistemiche e le mimesi. Tali tecniche ci permettono di mettere in luce le cause predisponenti che possono, precocemente o negli anni, indurre la comparsa di tali sintomi.
Quando si prova a mettere in scena sia l’ansia e sia la depressione, nelle costellazioni o nelle mimesi, emerge sempre negli Antenati un movimento anomalo tra la figura del Padre e i Figli, che determinerà nei discendenti una alterata immagine della figura maschile, soprattutto del ruolo del Padre, emerge ossia un comportamento riflesso postumo di eccesso di difesa e timore verso la figura del Padre.
Per comprendere meglio tale fenomeno ci viene utile la Medicina Tradizionale Cinese. Secondo tale metodica terapeutica, sono gli organi che pensano, che modulano il nostro comportamento. Questo spiega perché, molti dei nostri comportamenti ripetitivi caratteriali, non li possiamo modificare col ragionamento; essi derivano da una sofferenza viscerale profonda, che si impone ad ogni nostro tentativo di auto controllo. Sempre secondo tale medicina il concetto di equilibrio è espresso nel corretto rapporto ed espressione delle due forze: maschile detta Yang e femminile detta Yin. Si evince pertanto che, la non corretta percezione di uno dei due genitori, predispone ad una disarmonia organica e comportamentale.
Nel caso dell’ANSIA gli organi coinvolti sono lo stomaco e il colon, entrambi due organi collegati alla figura della madre. Nelle costellazioni e nelle mimesi, emerge sempre un movimento determinante: la persona ansiosa tende a mettersi a fianco della madre per proteggerla nei confronti principalmente della figura del Padre e/o dei fratelli o sorelle, a volte, per proteggerla da elementi della famiglia di origine della Madre.
Nel caso della DEPRESSIONE gli organi coinvolti sono il fegato e il polmone; il fegato è collegato alla figura paterna e il polmone è collegato alla figura materna. Quando mettiamo in scena tale sintomo emergono due movimenti: il primo evidenzia un contrasto rabbioso tra la figura del Padre e i Figli; il secondo è la retroazione della figura della madre, ossia la Madre non interviene a difesa dei figli. Le mimesi ci stanno aiutando a comprendere che, tutti noi maschi o femmine, viviamo in funzione del rapporto viscerale con l’utero di nostra Madre, dalla vita intra uterina sino all’età adulta, tutti noi, viviamo in funzione della Madre. Quindi tutti i figli, maschi o femmine, istintivamente difenderanno sempre la madre a discapito del Padre o di qualsiasi altra figura. Questo doppio movimento crea nella discendenza una distonia comportamentale, poiché il figlio non ottiene la giusta compensazione, che è l’approvazione della Madre. Perde ossia lo stimolo al combattimento, che è tipico della depressione: la perdita di motivazione nella vita.
Grazie alla sinergia di tecniche differenti, stiamo sempre più entrando nei meandri della biologia comportamentale. Stiamo sempre più affinando come meglio agire e quali medicinali o terapie in gruppo utilizzare per aiutare tali persone a essere maggiormente in equilibrio e rinforzare la loro resilienza.
Infatti io ormai, da anni, associo le mimesi a medicinali naturali. Per mezzo della mimesi riattivo l’eventuale blocco emotivo registrato nella mente delle persone, aiutandole a reintegrarsi amorevolmente con le figure paterne e materne dei suoi predecessori e, per mezzo di medicinali naturali, riattivo l’omeostasi dei vari organi coinvolti emotivamente. Si ottiene così un risultato più duraturo nel tempo, più profondo, più viscerale.
Andrea Penna